OBBIETTIVO SOLIDARIETA' 2016

I VINCITORI

Pubblicato giovedì 16 giugno 2016

Con il Concorso Fotografico “Obbiettivo Solidarietà 2016”, patrocinato da Regione Toscana, Provincia e Comune di Siena, Confederazione Regionale Toscana delle Misericordie e sostenuto da Banca Monte Dei Paschi e Allianz, per il terzo anno consecutivo la Misericordia di Siena ha voluto focalizzare l’attenzione dei cittadini più sensibili, e soprattutto dei giovani, sul valore della solidarietà e del volontariato, sul suo potenziale, sugli aspetti visibili e su quella sua essenza talvolta tangibile solo attraverso l’occhio artificiale di una macchina fotografica.

Le opere pervenute da tutta Italia, 200 foto da 66 autori sia professionisti che fotoamatori, sono esposte da oggi e per due mesi nei locali della sede storica della Misericordia, in via del Porrione 49, e potranno essere oggetto in futuro di un’asta di beneficenza a favore di “Adotta una Famiglia”, la campagna di raccolta fondi promossa dalla Misericordia di Siena in favore delle famiglie in difficoltà del territorio.

Fra queste, molto significative le foto premiate dalla giuria, presieduta dal Prof. Carlo Pizzichini, che ha rivolto la propria attenzione sia verso immagini più esplicite, sia verso immagini dietro alle quali si nasconde un effetto che stimola il pensiero e la riflessione, e non solo il guardare. Infatti se è vero che questa è la società delle immagini, la giuria auspica che lo sia per quelle immagini che facciano pensare in maniera profonda o riflettere, colpendo i sentimenti non solo in superficie con un effetto o una mera provocazione.

Con questa premessa la giuria ha assegnato il 1° premio parimerito a due foto, nelle quali vengono colti, in maniera molto chiara ed evidente, due istanti di solidarietà umana tra gli uomini di buona volontà.

 

  • La prima “Team” del fotoamatore Pasqualino Brodella, scattata a Trieste durante una corsa podistica, è stata premiata con questa la motivazione: “In questa immagine è facile immedesimare e rendere partecipe anche chi guarda a quella corsa podistica nella quale con grande allegria è stato coinvolto un disabile, che divertito partecipa alla corsa della vita al pari degli altri. Ognuno di noi spingerebbe a turno quella carrozzella purché proprio chi è diversamene abile possa arrivare alla meta. Supplire ad una mancanza distribuendo un po' di energia e forza al prossimo si rivela qui un gesto benedetto dalla spontaneità del divertimento e dell'amicizia, vera immagine positiva di Obbiettivo Solidarietà.

  • La seconda “Sport ad occhi chiusi” del fotoamatore Alberto Porceddu, ritrae un momento di una gara di baseball fra squadre di giocatori non vedenti: “Questa immagine lascia riflettere sulla difficoltà dell'aiuto che noi tutti, pur volontari e volenterosi possiamo dare. Con preparazione adeguata possiamo trasmettere e far raggiungere ad altri mete quasi impossibili. Tecnica, pazienza, amore, passione, dedizione, umiltà, sono oramai aggettivi in disuso, eppure con quelli, ci sottolinea questa immagine, possiamo addirittura far giocare a baseball i non vedenti: l'incredibile succede a chi ha fede e speranza.

  

2° premio a “Contrapposizioni”, di Giorgio Nuzzo, scattata a Venezia, con la seguente motivazione: “Questa significativa immagine rincuora davvero e commuove l'animo se letta in tutto il suo contesto. La città di Venezia, già difficile per chi è in carrozzella come le due anziane signore, è lo scenario magico di un contrasto generazionale, quasi assurdo. La giovane, non curante, cammina e guarda quasi egoisticamente a terra, tutta assorta in se stessa, in una solitudine generazionale che contrasta in maniera evidente con la condizione delle due signore che si sostengono a vicenda in una solidarietà tra chi non è più abile nei gesti quotidiani più semplici, ma che non smette di rivolgersi al prossimo, cioè alla vicina nella medesima condizione. Il loro spirito positivo, la loro reciproca consolazione e la loro dignità di tener la testa alta, le fanno apparire come se godessero appieno ogni giorno nuovo, ogni istante ed anche questa uscita in riva al canale. La vita gli ha dato questa condizione ed entrambe reagiscono ad essa con un gesto di vita: siamo qui, insieme, nella solidarietà reciproca.”

Il 3° premio va ad una foto di denuncia, che ci conduce nella realtà di un’umanità in fuga, “Idomeni, il campo della solidarietà”, della fotoamatrice Renata Busettini, con la seguente motivazione: “I migranti fermi sullo sfondo, in attesa, ed un mondo frenetico che si muove in primo piano. È di nuovo Idomeni, in un’immagine di globalizzazione dell’indifferenza, termine usato da Papa Francesco per rappresentare l’incapacità della politica di esprimere solidarietà”.

Singolare e degna di nota la storia di Renata Busettini, manager d’azienda, che usa il suo tempo libero per visitare i luoghi della disperazione, insieme al compagno Massimo (max) Ferrero, fotoreporter. La sua testimonianza, fatta di foto e di resoconti di viaggio, è tanto più significativa, in quanto proveniente da una donna che, quotidianamente, supera le barriere della sua disabilità motoria.

A Massimo (max) Ferrero va il Premio per il Miglior Reportage “Idomeni” e la Medaglia del 750° anniversario della Misericordia di Siena per la Foto con il Miglior Messaggio di Solidarietà, con la motivazione: “Non c’è solidarietà, senza dignità e rispetto”.

Non sono mancati, anche quest’anno i fotografi senesi. La giuria ha assegnato il Premio per la miglior foto in Bianco e Nero a Carmela Gioia, per la foto “A ritmo di cha cha cha”, con la motivazione: “Sullo sfondo, l’impegno solidale del volontario che guida la sua compagna di danza; in primo piano, la forza vitale e la leggiadria di una normalità conquistata ed esibita dalla danzatrice”.

Il Premio per la Miglior Foto a Colori è andato a “Madagascar”, di Eleonora Esposito, con la seguente motivazione: “L’educazione e l’accesso alla scuola sono la forma più alta di solidarietà verso i bambini, quella che consentirà loro di contrastare meglio la povertà. Il gesto dei pollici alzati riassume tutta la speranza e l’augurio che questo possa avverarsi, anche per coloro che oggi non accedono a questo diritto”.

Infine si segnala una menzione speciale della Giuria a "Brothers forever" di Enrico Capoferri, con la seguente motivazione: "Lo scatto coglie un rapporto di fratellanza simile a quello che lega da secoli i volontari delle Misericordie: donando assistenza materiale, si gode dei benefici della consonanza spirituale"

La cerimonia di premiazione è stata quest’anno significativa anche per la lettura di brani delle epistole di Santa Caterina da Siena, da parte dell’interprete cateriniana per eccellenza, Paola Lambardi.

qui potete ammirare tutte le foto in concorso.

 

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